(Adnkronos) – Il ddl sul premierato incassa il suo primo sì in Commissione Affari Costituzionali del Senato, assegnando il mandato al relatore, il presidente Alberto Balboni, a riferire in Aula. Hanno votato sì Fdi, Fi, Lega e Autonomie, mentre il voto contrario è arrivato da Pd, M5S, Avs. Astenuta Iv. La parola passa ora alla conferenza dei capigruppo, che dovrà ora stabilire quando il testo approderà in Aula.  

“Con il via libera della Commissione Affari costituzionali alla riforma del premierato, realizziamo un altro impegno che avevamo preso in campagna elettorale con i cittadini. Noi vogliamo che la volontà degli elettori conti davvero, perché devono essere gli italiani a scegliere chi deve guidare il governo, non gli accordicchi di palazzo fatti alle loro spalle. Esecutivi stabili e capaci di durare cinque anni per realizzare quanto promesso: ecco quello che vogliamo fare. Grazie al ministro Casellati è stata scritta una riforma seria, efficace ed equilibrata. Una riforma che noi sosteniamo con convinzione e presto il testo sarà discusso dall’aula del Senato”, ha dichiarato il presidente dei senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri. 

Secondo Mariastella Gelmini, senatrice di Azione e componente della Commissione Affari Costituzionali al Senato, “il ddl Casellati sul premierato, così come pensato dal governo, si rivela ancora un ibrido, non essendo né un progetto di riforma parlamentare né presidenziale. Le lacune, evidenziate in questi mesi anche da diversi esperti auditi in I Commissione, non sono state colmate del tutto e, al di là di quello che viene raccontato agli italiani, la verità è che questa riforma non raggiunge l’obiettivo di stabilizzare i governi, di dare più centralità al Parlamento e di rafforzare davvero i poteri del primo ministro, senza intaccare le prerogative del Presidente della Repubblica. Per Azione il modello tedesco resta l’unica via percorribile”. Così . 

Critiche dal capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama. “Il voto sul mandato al relatore certifica lo scambio politico che si sta consumando sulle spalle degli italiani. Al Senato il Premierato, alla Camera l’Autonomia differenziata, due provvedimenti che stravolgono la Costituzione e costituiscono le basi di una pericolosa torsione anti-democratica”, afferma. “Il Premierato ‘all’italiana’ non risolverà nessuno dei problemi dell’Italia, non migliorerà la partecipazione dei cittadini alla politica. Mentre umilia il Parlamento e riduce i poteri del Presidente della Repubblica. Stravolgere la Costituzione è la scelta di questa destra per ricordare il 25 aprile: e questo voto di oggi non è solo pericoloso, ma anche gravemente simbolico. Continueremo la nostra battaglia dentro e fuori il Parlamento, contribuendo a costruire i comitati per il No al referendum. Dire no al Premierato significa difendere la Costituzione, e noi di Alleanza Verdi e Sinistra lo faremo”, conclude.