(Adnkronos) – A scuola il virus sinciziale, che provoca la bronchiolite, può preoccupare più del covid. “La scuola è iniziata da poche settimane e stiamo vedendo quello che normalmente accade quando si torna in classe. Abbiamo notato un incremento dei casi Covid, non associati a quadri clinici gravi, più che altro una patologia banale con l’infezione delle vie aeree superiori. E’ un quadro che ci aspettavamo, visto che aumenta anche la socializzazione dei ragazzi. Quello che ci preoccupa è il virus respiratorio sinciziale che porta la bronchiolite. Ancora non abbiamo avuto numeri significativi, ma è possibile che dal mese di ottobre, in analogia con quello che è successo nell’altro emisfero, arrivi un incremento dei casi che andrà gestita con molto attenzione anche a livello ospedaliero”, dice all’Adnkronos Salute Rino Agostiniani, della Società italiana di pediatria (Sip), fa il punto sulla situazione dei bambini e ragazzi dopo la ripresa dell’anno scolastico.  

Quali consigli si possono dare alla famiglie? “Per il Covid valgono le indicazioni di igiene che abbiamo imparato: se si è sintomatici si sta a casa, mentre per gli asintomatici dovrebbe valere il buon senso e valutare, ma aspettiamo anche le indicazioni, se ci saranno, del tavolo tra i ministeri Salute e Istruzione – risponde Agostiniani – Per quanto riguarda le bronchioliti sono più a rischio i bambini molto piccoli, sotto i due anni e ancora di più nei primi sei mesi di vita. Loro devono essere protetti di più rispetto a eventuali fratelli. Sono stati approvati in Usa un vaccino che si può fare in gravidanza e un anticorpo monoclonale per i bambini. Aspettiamo – conclude – che arrivino anche in Italia”.