(Adnkronos) –
La Lazio protesta con la Lega di Serie A. Dopo l’episodio, contestatissimo, nel finale della partita contro l’Udinese, con il gol di Davis convalidato nonostante un tocco con il braccio nell’azione della rete che ha fissato il risultato sull’1-1, il club biancoceleste, secondo quanto appreso dall’Adnkronos, ha inviato una “formale richiesta di intervento immediato” al presidente Enzo Simonelli e ai consiglieri federali per “il ripetersi di errori arbitrali e disomogeneità Var a danno della S.S. Lazio”, aggiundendo di agire a “tutela della regolarità del Campionato e della credibilità del sistema, con rilevanti riflessi economici”. 

Nella sua lettera ufficiale la Lazio ha ribadito “il proprio rispetto per il ruolo arbitrale”, sottolineando però “la necessità di accompagnare con equilibrio l’attuale fase di rinnovamento generazionale della classe arbitrale, valorizzandone formazione e crescita”. Il club del presidente Lotito ha ricordato che la Lazio “è una società quotata, soggetta a stringenti obblighi di trasparenza, corretteza gestionale e tutela del valore nei confronti del mercato e dei propri azionisti, ai quali il Club è chiamato a rispondere anche in relazione a eventi e decisioni che incidono in modo diretto sui risultati sportivi, economici e patrimoniali”. 

“Quello spirito istituzionale ci appartiene e lo confermiamo. Proprio perché abbiamo scelto, fin qui, la linea del rispetto e del confronto, siamo tuttavia oggi costretti a dirlo con la massima nettezza: non è più tollerabile che, nel corso di questo campionato, si continui ad assistere al ripetersi di episodi arbitrali e a valutazioni VAR incoerenti, disomogenee e determinanti, che stanno producendo un pregiudizio sportivo evidente ai danni della S.S. Lazio, minando al contempo la credibilità dell’intero sistema e generando rilevanti danni economici”. 

“Non si tratta del singolo errore, fisiologico nello sport”, si legge nella lettera visionata dall’Adnkronos, “si tratta di una sequenza di episodi che, per frequenza, natura e impatto, non è più archiviabile come casualità. La percezione – ormai diffusa e documentabile – è quella di un’applicazione non uniforme dei criteri, con conseguenze gravi su: – la regolarità e la parità competitiva del Campionato; – il raggiungimento degli obiettivi sportivi e le conseguenti ricadute economiche; – il rapporto di fiducia tra istituzioni e pubblico; la tutela di un’intera tifoseria, cuore pulsante dell’intero sistema, che pretende, legittimamente, equità e chiarezza, che sono alla base della credibilità di questo sport”. 

“Il rinnovamento generazionale non può diventare un alibi. Se il sistema sceglie una fase di transizione, deve dotarsi di strumenti, protocolli e livelli di controllo tali da evitare che la ‘transizione’ si trasformi in una riduzione delle garanzie. Il VAR, nato per limitare gli errori decisivi, non può essere percepito come un fattore di ulteriore confusione o discrezionalità”. 

Poi la richiesta diretta alla Lega: “Per queste ragioni, la S.S. Lazio rivolge formale e urgente richiesta di intervento alla Lega Calcio Serie A, affinché, nell’ambito delle proprie competenze e in raccordo con la FIGC e gli organi tecnici competenti, vengano assunte iniziative immediate, concrete e verificabili, e in particolare: 1. Convocazione urgente di un tavolo istituzionale promosso dalla Lega Serie A, con il coinvolgimento della FIGC e dei referenti arbitrali competenti, finalizzato a un confronto operativo sui criteri applicativi e sulle criticità riscontrate. 2. Riscontro formale scritto, nei limiti consentiti dai regolamenti, sugli episodi più rilevanti che hanno coinvolto la S.S. Lazio in questa stagione: non commenti, ma una ricostruzione chiara dei criteri adottati e delle valutazioni tecniche”.  

L’elenco continua: “3. Uniformità di indirizzo immediata, mediante la definizione e diffusione di linee guida operative vincolanti e coerenti su casistiche determinanti (rigori, falli di mano, fuorigioco, condotta violenta e gravi falli di gioco), con soglie di intervento VAR non ambigue. 4. Misure strutturate di trasparenza, compatibilmente con le norme vigenti, volte a ridurre il vuoto informativo che alimenta tensioni e delegittimazione: quando una decisione incide sul risultato, non può mancare una spiegazione istituzionale chiara e tempestiva. 5. Assunzione di responsabilità e controllo di qualità, affinché errori reiterati e macroscopici producano conseguenze tecniche nei percorsi di valutazione, formazione e designazione. In assenza di ciò, ogni richiamo alla ‘crescita’ rischia di restare una formula priva di contenuto” 

“La S.S. Lazio non intende alimentare polemiche né delegittimare gli ufficiali di gara. Tuttavia, il silenzio non è più una posizione sostenibile quando il ripetersi di tali episodi sta danneggiando il Club, la competizione e la fiducia del pubblico. In assenza di un riscontro tempestivo e di iniziative concrete, la S.S. Lazio si riserva di adire ogni sede istituzionale competente e di intraprendere ogni iniziativa consentita a tutela dei propri diritti, dei danni economici subiti anche in considerazione dello status di società quotata, della regolarità sportiva e del rispetto dovuto ai propri tifosi”, conclude il club biancoceleste, “restiamo disponibili a trasmettere un dossier dettagliato degli episodi oggetto di segnalazione, completo di documentazione e riferimenti tecnici, nonché a un incontro in tempi immediati”.