(Adnkronos) – In una “fase a bassa trasmissione”, come questo periodo, l’uso della mascherina Ffp2 negli studi dei medici di famiglia e dei pediatri di libera scelta è raccomandato “per i soggetti sintomatici e per i pazienti ad alto rischio”. Lo prevedono le indicazioni operative elaborate dalla Fimmg, la Federazione italiana dei medici di medicina generale, e dalla Fimp, la Federazione italiana dei medici pediatri, dopo l’ordinanza del ministro della Salute Orazio Schillaci che ha alleggerito l’obbligo delle mascherine – dal primo maggio fino al 31 dicembre – negli ospedali e demandato per l’uso dei dispositivi negli ambulatori dei medici e pediatri alla decisione dei professionisti.  

“I medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta possono contare su un documento snello, con solide basi scientifiche, per decidere in autonomia e sulla base della situazione contingente se e come rendere obbligatorio l’uso delle mascherine nei loro studi e garantire il contenimento del rischio infettivo”, sottolinea in una nota comune Fimmg e Fimp.  

Le raccomandazione sono un manuale operativo “che, in poco più di 10 pagine, offre ai singoli camici bianchi criteri di valutazione che si adattano ai differenti scenari epidemiologici e alle rispettive specificità organizzative”, sottolinea Fimmg e Fimp. Vediamo nel dettaglio lo schema riepilogativo. In una fase a bassa trasmissione Covid (Rt stabile, periodi interepidemici, mesi da aprile a settembre), i dispositivi di protezione (Ffp2) negli studi dei medici sono raccomandati per chi è sintomatico e per i pazienti ad alto rischio; il distanziamento (oltre 1 metro) è previsto solo per i sintomatici; e l’organizzazione prevede un triage per individuare chi è sintomatico, l’accesso su appuntamento e l’accesso separato o a fine studio per i sintomatici.  

Per lo scenario Covid a ‘Fase a media trasmissione’ (Rt in rapida ascesa, periodi preepidemici, mesi da ottobre a novembre), i dispositivi di trasmissione (Ffp2) sono raccomandati per le persone sintomatiche e i pazienti ad alto rischio, la mascherina chirurgica per gli asintomatici e la Ffp2 per il medico e il personale. Il distanziamento (oltre 1 metro) è previsto per i sintomatici e durante le sedute vaccinali. L’organizzazione prevede un triage per individuare i sintomatici, l’accesso su appuntamento e l’accesso separato nello studio del medico o a fine studio per i sintomatici.  

Per lo scenario a ‘Fase ad alta trasmissione’ (Rt oltre 1, periodi epidemici, mesi da dicembre ad aprile), i dispositivi Ffp2 sono previsti per tutti i soggetti afferenti agli studi, e sempre la Ffp2 per medici e il personale. Il distanziamento è previsto in sala d’attesa e l’accesso è consentito solo a 2 persone alla volta; l’organizzazione prevede un triage per individuare i sintomatici, l’accesso su appuntamento, percorso separati per l’accesso e l’uscita dallo studio. Massimizzare l’uso di strumento informatici.  

Il manuale “non è un’elencazione rigida di linee guida – sottolinea Tommasa Maio (Fimmg) – bensì uno strumento agile e flessibile che, guardando alle differenze che inevitabilmente contraddistinguono le varie realtà assistenziali di prossimità, riesca a favorire comportamenti omogenei. Il documento è un po’ come ‘una cassetta degli attrezzi'”. Altro aspetto fondamentale, osserva Martino Barretta (Fimp), è che “la sinergia tra prevenzione vaccinale e utilizzo appropriato delle mascherine Ffp2 rappresenta una strategia di controllo delle principali infezioni respiratorie efficace ed economicamente sostenibile. Si determina, insomma, un approccio proattivo alle malattie infettive che il ‘setting’ della pediatria di libera scelta e della medicina generale, se ben organizzato e dotato dei necessari strumenti, riesce a sviluppare in maniera diffusa”.