(Adnkronos) – “Siamo in apertura di campagna vaccinale annuale e tutte le regioni si stanno organizzando per poter dare la possibilità di accedere a un diritto fondamentale di tutti i cittadini, che è quello di proteggersi da una malattia stagionale come l’influenza, una malattia tutt’altro che banale anzi, impegnativa dal punto di vista individuale e sociale. Dobbiamo incentivare il diritto alla protezione dall’influenza promuovendo l’utilizzo di vaccini appropriati di cui oggi disponiamo. Sappiamo, per esempio, che gli over 60 vanno vaccinati perché, per età, hanno un rischio maggiore di poter contrarre l’influenza e di poter avere delle conseguenze più gravi. Vanno vaccinati con vaccini potenziati”. Così Francesco Vitale, presidente del 57° Congresso nazionale Siti, Società italiana d’igiene, medicina preventiva e sanità pubblica, professore di Igiene all’Università di Palermo, spiega gli obiettivi per la campagna contro l’influenza avviata da poco. 

Si tratta di “migliorare le coperture vaccinali – sottolinea Vitale – che purtroppo sono scese dopo il primo anno della pandemia da Covid-19, in cui la paura di contrarre l’influenza in contemporanea al Covid, aveva fatto migliorare significativamente le coperture vaccinali. Ricordo che abbiamo un obiettivo minimo del 75% e ottimale del 95%, eppure non arriviamo nemmeno a quello minimo. Con il Covid la situazione era migliorata, ma la pandemia ha comportato anche un po’ di ‘stanchezza vaccinale’, tanto da influire direttamente anche sulle altre vaccinazioni. Dobbiamo recuperare creando una rete a livello territoriale, nei centri di vaccinazione, con i medici di medicina generale e con i pediatri di libera scelta. Abbiamo uno strumento che si sta configurando in maniera determinante, l’anagrafe vaccinale nazionale e regionale: utilizziamola per capire chi non si è vaccinato, utilizziamo la chiamata attiva. Passiamo da una prevenzione di attesa a una prevenzione di iniziativa”. 

Tornando sul tema delle popolazioni target, il professore fa riferimento alla Circolare che ogni anno emana il ministero della Salute. “Include tutte le categorie che sono a maggior rischio per l’influenza – illustra Vitale – Partiamo dagli over 60, per questioni d’età”, quindi “tutti quelli che hanno malattie croniche e che sono più esposti a conseguenze più severe”. Ci sono poi “le donne in gravidanza, in qualunque trimestre, sia per la loro protezione che per quella del bambino. Dobbiamo poi vaccinare tutti i bambini in età scolastica perché sono loro che veicolano l’influenza in tutta la comunità, dai nonni a tutte le altre persone che stanno loro intorno”. Sono quindi da “vaccinare i soggetti ospedalizzati e gli operatori sanitari, perché assistono persone che si rivolgono a loro per essere curate”.