(Adnkronos) – La previdenza complementare che consente, al momento dell’uscita dal mondo del lavoro, di ottenere un’integrazione della pensione pubblica, grazie ai risparmi accumulati nel corso della vita lavorativa, è di fondamentale importanza. Ma perché possa essere un valido aiuto per mantenere, una volta in pensione, un tenore di vita simile a quello che si è avuto durante l’attività lavorativa, serve aderire il primo possibile, auspicabilmente sin da subito anche prima che si inizi a lavorare. E il Gruppo Bcc Iccrea, in questo ambito, offre la possibilità ai suoi clienti di valutare insieme ad un consulente specializzato la sottoscrizione di un Fondo Pensione Aperto flessibile e personalizzabile in grado di rispendere alle esigenze dei clienti  

“Pianificare la previdenza complementare quando si è avanti nell’età – sottolinea Filippo Correnti, il responsabile Commerciale Fondo Pensione Bcc Risparmio&Previdenza – non ha molto senso, è una cosa che dovrebbe avvenire molto prima, cioè da giovanissimi. La regola in questo settore è prima aderisco a un fondo pensione e meno risorse dovrò utilizzare per ottenere una somma importante. Spetta a noi professionisti dare quell’educazione ai nostri clienti per invitarli a pensare a questi temi che sono di “pianificazione appunto”. 

Per Correnti “dobbiamo pensare sempre più alla previdenza complementare come un qualcosa che sopperirà alla previdenza pubblica. E nel dna delle nostre Bcc c’è appunto l’educazione previdenziale oltre a quella del risparmio. Se andiamo a pensare cosa ci dice la longevity economy ci dice appunto che il cambiamento demografico che è in atto richiede una nuova policy di welfare: si vivrà di più e quindi è necessario pianificare gli aspetti economici di più cicli di vita dei nostri clienti destinati a essere più longevi. Quindi dovremmo avere una visione molto più ampia sui fondi pensione. L’approccio del settore deve orientarsi verso una pianificazione di lungo periodo”. 

In Italia il tasso di adesione dei lavoratori è ancora molto basso e spesso erroneamente si considera la previdenza complementare come un optional quando invece, di fronte all’invecchiamento della popolazione e all’emergenza che riguarda i conti previdenziali degli italiani, rappresenta uno strumento sempre più decisivo. “Quando parliamo di pianificazione previdenziale – spiega Correnti – bisogna prestare molta attenzione, perché è un argomento attuale che riguarda tutti. La prima legge, in particolare, in questo settore è del ’93. Poi si è sviluppata la previdenza complementare in Italia, con la riforma del 2007. Siamo nel 2024 e oggi il tasso di adesione dei lavoratori in questo settore è poco più del 33% sia per quanto riguarda i lavoratori autonomi che i lavoratori dipendenti. Vuol dire che in più di 20 anni i lavoratori vedono la previdenza complementare come un optional: come un qualcosa che non gli riguarda. Ma non è proprio così perché le riforme sul primo pilastro previdenziale, le riforme sul sistema pensionistico pubblico, che si sono susseguite dal ‘95 ad oggi hanno avuto come conseguenza una progressiva diminuzione dell’assegno pensionistico, e quindi bisogna costruire nel tempo una integrazione pensionistica congrua di cui usufruire nel momento in cui, per motivazioni di carattere anagrafico e sanitario, la propria capacità lavorativa sarà ridotta. 

Ma quanto versare in questi strumenti? “Qui – spiega ancora il responsabile Commerciale del Fondo Pensione Bcc Risparmio&Previdenza – ci aiuta la digitalizzazione messa in atto dalle cosiddette calcolatrici previdenziali che rispondono proprio a questa domanda: a quanto versare sui fondi pensione. I motori di calcolo che tutti i fondi pensioni forniscono rispondono, all’esigenza dell’aderente di valutare l’evoluzione della propria posizione pensionistica sia pubblica sia privata presso il fondo pensione. La mia pensione complementare, in versione personalizzata che offre il fondo pensione, è appunto una simulazione effettuata online dal singolo utente per fornire un valido strumento di supporto nelle scelte contributive”.  

Inoltre, spiega Correnti, “nell’ambito delle Bcc, abbiamo messo a disposizione dei consulenti, una piattaforma di Wealth Management, con cui il consulente può analizzare i bisogni dei clienti, fra cui quello previdenziale e fornire una soluzione ottimizzata sia dal punto di vista finanziario sia dal punto di vista fiscale, verificare il comparto di investimento se risulta essere adeguato al proprio orizzonte temporale”.