(Adnkronos) –

L’Ucraina si aspetta possano essere fino a 15.000 le truppe nordcoreane schierate sulla linea del fronte a sostegno della Russia per quella che considera una “operazione militare speciale” nell’ambito della guerra in corso da quasi 1000 giorni. 

In un’intervista alla sudcoreana Kbs il ministro ucraino della Difesa, Rustem Umerov, ha parlato del primo confronto tra truppe ucraine e nordcoreane, riferendo di uno scontro “su scala ridotta”, ma rispondendo “sì” alla domanda se possa essere considerato l’inizio della partecipazione di Pyongyang al conflitto, innescato dall’invasione russa su vasta scala dell’Ucraina, avviata il 24 febbraio di due anni fa. 

Secondo il ministro, i soldati nordcoreani sono tra le truppe russe. E Umerov ha detto di aspettarsi che cinque unità, ognuna composta da 3.000 soldati, vengano dispiegate nel nordest, nell’est e nel sudest lungo un fronte di circa 1.500 chilometri.  

Sulle truppe nordcoreane schierate nella regione di Kursk per contrastare l’avanzata ucraina, che avrebbero iniziato a combattere in prima linea, a fianco dei militari russi, era intervenuto ieri per primo Andrii Kovalenko, capo del Centro per la lotta alla disinformazione presso il Consiglio nazionale di sicurezza e difesa dell’Ucraina. 

 

Secondo il ministero della Difesa sudcoreano, oltre 10.000 truppe nordcoreane sono schierate in Russia, con un numero “considerevole” inviato al fronte. “Più di 10.000 truppe nordcoreane sono andate in Russia e riteniamo che un numero considerevole di questi soldati si sia spostato nelle zone al fronte, Kursk compreso”, ha detto il portavoce del ministero, Jeon Ha-kyou, durante un briefing, come riporta stamani l’agenzia sudcoreana Yonhap. 

 

Almeno sei morti e nove feriti. E’ il bilancio delle vittime di un attacco russo che ha colpito “il sito di un’infrastruttura” nella città di Zaporizhzhia, come denunciano le autorità ucraine. “Sei persone sono morte e nove sono rimaste ferite – ha riferito via Telegram il governatore Ivan Fedorov – E’ scoppiato un incendio sul luogo dell’attacco”.