(Adnkronos) – C’è il pericolo “reale” di una “crescente stanchezza” dei paesi occidentali nell’aiutare l’Ucraina. Lo ha affermato il ministro degli Esteri finlandese Elina Valtonen in un’intervista al Financial Times ripresa da Ukrainska Pravda, in cui i paesi occidentali sono sempre più stanchi del loro sostegno a Kiev e sperano sempre più in una qualche forma di risoluzione del conflitto. 

Il capo della diplomazia finlandese ha osservato che alcuni funzionari occidentali hanno iniziato a discutere privatamente i modi per ottenere un cessate il fuoco, nonostante il fatto che le truppe di Vladimir Putin occupino circa un quinto del territorio dell’Ucraina. 

Valtonenin ha aggiunto che il conflitto in Medio Oriente ha distolto attenzione e risorse. “Questi due conflitti sono ovviamente molto legati, ma per noi europei sarebbe importante capire che se permettiamo alla Russia di vincere in Ucraina, in sostanza mettiamo fine alla credibilità della nostra deterrenza”, ha detto. “Il sostegno all’Ucraina c’è, ma quanto è sufficiente? Questa è la domanda”, ha aggiunto.  

Nonostante la crescente stanchezza, il ministro è convinto che i paesi occidentali dovrebbero rafforzare le sanzioni per danneggiare l’economia russa, in particolare la “flotta ombra” di petroliere che Mosca utilizza per aggirare le restrizioni e raddoppiare gli sforzi per fornire assistenza a Kiev. 

 

Intanto sul fronte della cronaca, una donna è morta e 16 persone sono rimaste ferite in un attacco missilistico russo contro la città ucraina meridionale di Mykolaiv. Lo ha riferito il governatore Vitalii Kim, precisando che le forze russe hanno colpito la città con missili antiaerei S-300 intorno alle 2,30 del mattino. Secondo il governatore, sono rimasti danneggiati un impianto industriale, un complesso di ristoranti, negozi, edifici residenziali e automobili.I primi soccorritori hanno spento gli incendi divampati nel quartiere residenziale colpito, che si estendevano su aree fino a 400 metri quadrati, ha riferito il Servizio di emergenza statale. Nella regione di Mykolaiv, ha aggiunto Kim, sono stati abbattuti nella notte anche tre droni d’attacco di tipo Shahed. 

 

Secondo il ministero della Difesa russo, nei combattimenti nel Kursk, le forze armate ucraine hanno perso oltre 23mila militari. “In totale – si afferma – il nemico ha perso più di 23.150 militari, 158 carri armati, 72 veicoli da combattimento di fanteria, 100 veicoli corazzati per il trasporto delle truppe, 918 veicoli corazzati da combattimento, 632 automobili, 189 pezzi di artiglieria, 37 lanciatori multipli, tra cui nove Himars e sei Mlrs fabbricati negli Usa. 

Ieri il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva riferito che “da cinque giorni i russi cercano di sfondare le nostre difese nella regione di Kursk. I nostri ragazzi sono fermi e contrattaccano”. “Sono in corso scontri attivi lungo tutto il fronte, con battaglie particolarmente feroci che si svolgono nelle direzioni Pokrovsk e Kurakhove”. 

L’Intelligence della Difesa di Kiev e il servizio di intelligence per l’estero “hanno fornito analisi approfondite su chi sta aiutando la Russia nella sua guerra di aggressione contro l’Ucraina, militarmente, economicamente e politicamente, sia apertamente che segretamente. Abbiamo discusso i passi necessari che noi e i nostri partner dobbiamo compiere per indebolire queste alleanze criminali”. 

 

“Il 5 ottobre, le forze armate russe hanno abbattuto uno dei propri aerei senza pilota più sofisticati, l’S-70 Okhotnik, mentre era in volo verso ovest, oltre le linee ucraine”. Lo scrive su X l’intelligence britannica, parlando del drone russo più avanzato, il cui sviluppo ha richiesto oltre un decennio, e che Mosca avrebbe distrutto “per evitare che cadesse nelle mani delle autorità ucraine”. 

Gli esperti britannici stimano che le forze russe “hanno perso il controllo” di questo drone da combattimento mentre sorvolava il fronte di battaglia nell’Ucraina orientale. L’S-70 era già stato visto in voli di prova presso la base di Akhtubinsk, nel sud della Russia. Il suo design, in teoria, gli consentirebbe di evitare i sistemi di sorveglianza nemici, ma il suo impiego in uno scenario reale è diventato per Mosca “un altro fallimento costoso e imbarazzante” nell’ambito delle sue aspirazioni militari, afferma il rapporto diffuso dal ministero della Difesa del Regno Unito. 

L’intelligence britannica ritiene quindi che “la Russia probabilmente ha aspettato fino all’ultimo momento” prima di decidere di impiegare il velivolo e ora “quasi certamente” il programma di sviluppo subirà un rallentamento, anche se ufficialmente le autorità russe hanno evitato di commentare l’incidente.