(Adnkronos) –
Sì al procedimento contro Vittorio Sgarbi per l’insulto a Rocco Casalino. E’ quanto stabilito con voto unanime dalla Giunta per le Autorizzazioni a procedere della Camera, che si è espressa in favore della richiesta di autorizzazione a procedere avanzata dalla Corte d’Appello di Roma nei confronti dell’ex sottosegretario Sgarbi, accusato di aver diffamato il giornalista, ex portavoce del premier Conte. Il critico d’arte nel corso di un intervento in tv usò frasi offensive contro Casalino. Dopo il voto, l’assemblea della Camera dovrà esprimersi su quanto deciso in giunta.
 

La Giunta, a quanto si apprende ha ritenuto che l’espressione usata da Sgarbi nei confronti di Casalino non possa essere coperta da insindacabilità perché l’insulto, oltretutto di natura omofobica, non ha mai copertura costituzionale. La vicenda arrivata sul tavolo dell’organismo di Montecitorio risale al 30 gennaio 2020 quando, durante il programma ‘Stasera Italia’ su Rete 4 Sgarbi attaccò il portavoce del premier Conte, Rocco Casalino, definendolo “una checca inutile”. 

“Che passi il principio sacrosanto che un insulto, oltretutto di natura omofobica, non ha mai copertura costituzionale, mi pare un dato significativo, soprattutto se fatto proprio da un organismo della Camera dei Deputati. Tanto più significativo se, come successo in Giunta, viene sostenuto da un voto unanime di tutte le forze politiche, non solo quindi da quelle a cui mi riconosco più vicino”. dice Casalino commentando il voto all’Adnkronos. 

“Detto questo -prosegue Casalino- bene che la politica non interferisca con il corso della giustizia, al netto delle garanzie previste per i parlamentari. Infine spero che anche lo stesso Vittorio Sgarbi possa riflettere sul peso delle parole, pronunciate pubblicamente contro un avversario politico”.