(Adnkronos) –
Accordo sulla revisione della legge europea sul clima (Ecl, European Climate Law) tra la presidenza del Consiglio Ue e i rappresentanti del Parlamento Europeo. Il testo introduce un nuovo obiettivo vincolante per il 2040: ridurre del 90% le emissioni nette di gas serra rispetto ai livelli del 1990. Un traguardo considerato dal Consiglio un passo “fondamentale” verso la neutralità climatica che l’Unione punta a raggiungere entro il 2050.
L’intesa, arrivata durante il trilogo notturno, definisce inoltre alcuni ambiti di flessibilità a sostegno del raggiungimento dell’obiettivo del 2040 e diversi elementi che dovrebbero riflettersi nel quadro climatico post-2030. Questi principi guideranno le future proposte legislative della Commissione, per consentire all’Ue di raggiungere l’obiettivo del 2040, supportando nel contempo l’industria e i cittadini europei durante la transizione.
L’accordo conferma inoltre che entrambi i colegislatori sostengono il rinvio di un anno dell’entrata in vigore del sistema di scambio di quote di emissione dell’Ue per l’edilizia e il trasporto stradale (Ets 2), il cui avvio potrebbe innescare un aumento dei costi del riscaldamento domestico e dei carburanti (secondo il primo ministro polacco Donald Tusk, quando entrerà in vigore tutti i governi democratici in Europa cadranno).
L’accordo provvisorio, specifica il Consiglio, prevede un approccio “equilibrato” al ruolo dei crediti di carbonio internazionali nel quadro climatico post-2030. I colegislatori hanno concordato di consentire, a partire dal 2036, l’utilizzo di crediti internazionali di alta qualità per contribuire in modo adeguato al raggiungimento dell’obiettivo del 2040, fino al 5% delle emissioni nette dell’Ue del 1990.
Questo corrisponde al raggiungimento di una riduzione delle emissioni interne dell’85% entro il 2040. Potrebbe inoltre essere istituita una fase pilota per il periodo 2031-2035 per sostenere lo sviluppo di un mercato internazionale dei crediti ad alta integrità. Inoltre, i colegislatori introducono ulteriori garanzie per guidare la Commissione nella preparazione delle future norme sull’utilizzo dei crediti internazionali nell’ambito dell’architettura climatica post-2030, al fine di garantirne l’integrità. Se opportuno, la Commissione dovrà valutare l’integrazione dei criteri stabiliti nell’accordo di Parigi al momento di stabilire le norme per i crediti internazionali.
I colegislatori hanno inoltre raggiunto un compromesso sulla portata delle possibili flessibilità da esaminare nella prossima revisione del sistema. Tra le altre cose, la revisione riguarderà il potenziale utilizzo da parte degli Stati membri di ulteriori crediti internazionali di alta qualità per raggiungere fino al 5% dei loro obiettivi e sforzi post-2030. L’accordo raggiunto dal Consiglio e dal Parlamento è provvisorio e dovrà essere approvato da entrambe le istituzioni.
