(Adnkronos) – Hanno raggiunto le “fasi finali” i negoziati con Israele sul cessate il fuoco a Gaza ed il rilascio degli ostaggi. Lo ha confermato Hamas in una nota, auspicando che l’ultimo round di colloqui si concluda con un “accordo chiaro e globale”. Hamas ha anche precisato di aver informato le altre fazioni palestinesi circa i progressi fatti nei negoziati, aggiungendo che i capi delle fazioni hanno espresso soddisfazione per gli sviluppi. 

Il governo israeliano è “pronto per un cessate il fuoco”, ha detto alla Cnn un funzionario israeliano, mentre – sottolinea la rete americana – proseguono i negoziati indiretti tra Israele e Hamas. “Riteniamo di aver raggiunto tutti i compromessi necessari per arrivare a un accordo – ha aggiunto il funzionario – E’ nelle mani di Hamas e devono prendere una decisione”. 

Poco prima funzionari avevano riferito al ‘Times of Israel’ che Hamas aveva accettato la bozza dell’accordo per il cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi. 

Anche il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Majed al-Ansari, aveva fatto sapere dal canto suo che le trattative erano arrivate ormai alle “fasi finali” e che erano stati “superati” tutti i principali ostacoli che impedivano l’intesa e che ora si sta lavorando sui “dettagli”. “Non posso entrare nei dettagli, gli incontri continuano qui a Doha tra le parti”, ha proseguito il portavoce, chiedendo tuttavia di non lasciarsi andare a un ottimismo “esagerato”, anche se la soluzione è “vicina”. Il Qatar è uno dei Paesi mediatori insieme a Egitto e Stati Uniti. 

 

“L’accordo “è sul punto di essere finalizzato”, aveva detto ieri il presidente Usa Joe Biden. Anche il presidente eletto Donald Trump si era detto convinto che “ce la faranno”: “Siamo molto vicini” alla conclusione di un accordo tra Israele e Hamas, ha detto a Newsmax, “devono farlo, se non lo faranno ci saranno molti guai, come non ne hanno mai visiti”. “Ho dedotto che c’è stata una stretta di mano e che stanno concludendo, forse entro la fine della settimana”, ha aggiunto.  

 

Secondo una bozza dell’accordo, Israele pagherebbe un prezzo molto alto per assicurarsi il rilascio delle soldatesse tenute in ostaggio, si legge sempre sul Times of Israel. 

L’accordo in tre fasi inizierebbe con il rilascio graduale di 33 ostaggi in un periodo di sei settimane, tra cui donne, bambini, adulti anziani e civili feriti, in cambio di centinaia di donne e bambini palestinesi potenzialmente imprigionati da Israele. 

Tra i 33 ostaggi ci sarebbero anche cinque soldatesse israeliane, ognuna delle quali verrebbe rilasciata in cambio di 50 prigionieri palestinesi, tra cui 30 condannati per motivi di sicurezza che stanno scontando l’ergastolo. 

Durante questa prima fase, della durata di 42 giorni, le forze israeliane si ritirerebbero dai centri abitati, i palestinesi potrebbero iniziare a tornare nelle loro case nel nord di Gaza e ci sarebbe un’ondata di aiuti umanitari, con circa 600 camion in entrata ogni giorno.