(Adnkronos) – Come prossimo commissario europeo “non rappresento un partito, non rappresento un Paese. Confermo il mio impegno per l’Europa”. Lo sottolinea il vicepresidente esecutivo in pectore della Commissione Europea Raffaele Fitto, aprendo il suo discorso in audizione in commissione Regi del Parlamento europeo a Bruxelles. L’Europa è “la nostra casa, unita nella diversità” e l’impegno è “lavorare insieme per il futuro del nostro continente”, aggiunge.
Rispondendo a Marcos Ros Sempere, coordinatore S&D nella Regi (Psoe, Spagna), che gli chiedeva di impegnarsi per un rafforzamento della politica di coesione, Fitto poi conferma: “Non ho alcuna difficoltà a prendere l’impegno con tutti quanti voi, rispetto al percorso da portare avanti, che punti a un rafforzamento della politica di coesione all’interno del futuro bilancio dell’Unione Europea. Per fare questo abbiamo bisogno di lavorare insieme”.
La politica di coesione della prossima Commissione Europea, spiega, sarà “focalizzata” sulle “isole, sulle regioni remote e sulle aree rurali”, oltre che sulle aree urbane. “E’ molto importante – continua – lavorare per un ruolo centrale dei territori, perché solo guardando le specificità possiamo comprendere quanto siano necessarie le scelte da mettere in campo. La politica di coesione deve dare risposte a queste nuove domande. Penso che insieme si possa fare un ottimo lavoro in questa direzione”. “Se sarò confermato” vicepresidente esecutivo della Commissione Europea, promette quindi, “mi metterò immediatamente al lavoro per aiutare la regione di Valencia”, colpita dalle alluvioni nelle scorse settimane come conseguenza della ‘goccia fredda’.
Fitto, attaccato da un’eurodeputata spagnola dei Verdi/Ale, risponde poi di non essere affatto “un fascista” e spiega di aver incontrato l’eurodeputata ecologista Cristina Guarda, che non ha potuto partecipare all’audizione di oggi perché è in maternità (il Parlamento le ha negato la possibilità di intervenire in remoto). Ana Miranda Paz, del Bloque Nacionalista Gallego (partito nazionalista galiziano di sinistra, gruppo Verdi/Ale), nella sua domanda durante l’audizione in corso a Bruxelles, ha definito la carriera politica di Fitto come una “traiettoria di connivenza con il fascismo”. Lo ha anche accusato, tra l’altro, di essere un esempio di “estrema destra ripulita”, nonché di essere un “simbolo” del “riciclaggio” dell’estrema destra.
“La ringrazio molto – ha detto Fitto, ottenendo qualche applauso – per il suo intervento molto costruttivo e rispettoso. E’ molto importante chiarire alcune cose: se le do l’idea di un fascista, non lo so, faccia lei. A me sembra che siano temi e argomenti lontanissimi da qualsiasi ipotesi reale. Visto che lei chiama in causa l’onorevole Guarda e attribuisce alla mia azione un fatto grave perché abbiamo escluso l’onorevole Cristina Guarda”, non consentirle di partecipare in remoto “non è una mia scelta, come lei sa. Però le dico di più: ho contattato l’onorevole Guarda e ho avuto un incontro da remoto con lei, parlando dei temi di cui ci stiamo occupando oggi”. “Glielo dico – ha continuato – perché è evidente che il tema del rispetto, per quanto mi riguarda, è alla base di qualsiasi rapporto. Nonostante tante cose che lei ha detto, che sinceramente per quanto mi riguarda sono totalmente lontane dalla realtà, e nonostante possa apparire veramente difficile trovare punti di convergenza, io invece testardamente le dico che, se sarò confermato, ci vedremo a discutere insieme, per cercare, non sarà facile ma lo faremo, insieme di trovare qualche punto di convergenza nell’interesse comune”, ha concluso. Guarda è membro supplente della Regi; Ana Miranda Paz siede nella commissione Pesca.
I voti di astensione di Fratelli d’Italia nel Parlamento Europeo su Next Generation Eu nel 2020 e 2021 riflettevano “una posizione di attesa”, ma “dopo l’esperienza fatta da ministro degli Affari Europei” con delega al Pnrr, “se dovessi votare domani mattina, quell’astensione sarebbe un voto favorevole”, sottolinea Fitto, rispondendo all’eurodeputata del M5S Valentina Palmisano e assicurando che lavorerà perché le riforme e gli investimenti previsti nei singoli Pnrr siano attuati entro il 2026, come prevede il regolamento della Recovery and Resilience Facility. “La domanda non è – afferma durante l’audizione in commissione Regi a Bruxelles – se ci sarà una proroga, per quanto mi riguarda, perché la risposta unica possibile è che noi dobbiamo lavorare con gli strumenti a disposizione per essere in grado di dare le soluzioni entro il 2026”.
In Italia sono in corso numerose indagini sull’uso dei fondi del Pnrr perché il nostro Paese è “vittima del suo successo”, avendo ricevuto molti fondi da Next Generation Eu, e perché la Guardia di Finanza, che dovrebbe essere “un esempio” per altri Paesi Ue, fa il suo lavoro bene, dice il vicepresidente esecutivo della Commissione Europea in pectore rispondendo ad un eurodeputato dei Verdi/Ale, il tedesco Rasmus Andresen, che nella domanda lo ha criticato per le numerose indagini in corso in Italia sull’attuazione del Pnrr. “La ringrazio per la sua domanda – ha detto Fitto – sia dal punto di vista della riflessione politica, sulla quale non entro evidentemente, ma anche dal punto di vista della parte finale della sua conclusione. L’associazione sarebbe che, se ci sono delle indagini sull’utilizzo di fondi europei, la responsabilità sarebbe del ministro. E’ un’associazione, sinceramente, che è difficilmente comprensibile. Però dò una risposta molto facile su questo: io ho seguito la relazione in questo Parlamento della procuratrice Laura Codruta Kovesi dell’Eppo, la quale ha detto in modo molto chiaro che l’Italia è vittima del suo successo e che in Italia ci sono molte più indagini di quante non ce ne siano negli altri Paesi, perché la Guardia di Finanza italiana è un esempio che tutti gli altri Paesi dovrebbero tenere in considerazione”. “E quindi – ha proseguito – io sono qui a dirle che non solo condivido queste considerazioni della procuratrice generale, ma sono qui anche a dirle che, per quanto mi riguarda, l’attivazione di un’indagine non è la conclusione della stessa. Le posso confermare, per quanto mi riguarda, che l’approccio su queste tematiche è molto rigido, tant’è che lo strumento del controllo contro le frodi, che in Italia è stato istituito anni fa per la politica di coesione d’intesa con la Guardia di Finanza, ha prodotto dei risultati molto positivi”, ha concluso.
All’eurodeputato dei Verdi Vladimir Prebilic, che si era detto “stupito” dall’impegno da lui preso “per il progetto europeo”, visto che come Fratelli d’Italia “avete votato contro diverse risoluzioni su Polonia e Ungheria” per la tutela dello Stato di diritto, Fitto risponde poi che “oggi sono qui per rappresentare la Commissione Europea: al dialogo sullo Stato di diritto, che è assegnato al Consiglio Affari Generali, da ministro degli Affari Europei ho partecipato, incontrando Vera Jourova e Didier Reynders. L’Italia ha dato un contributo positivo al dibattito. Lo Stato di diritto è un valore fondante. Le previsioni della Carta dei diritti fondamentali, dei trattati e tutti gli strumenti di attuazione dello Stato di diritto mi vedono assolutamente d’accordo. Prendo l’impegno a lavorare per l’attuazione di queste disposizioni”.
Prebilic gli ha fatto presente che nelle risposte scritte non aveva citato Fratelli d’Italia. Fitto ha risposto di aver “citato la Dc, che è stato il mio primo partito” perché la sua carriera politica è stata molto lunga e “avrei riempito molte pagine per descrivere gli altri passaggi”. “Sono qui – ha rimarcato – anche perché il mio governo, guidato da Giorgia Meloni, mi ha proposto. Io ne sono orgoglioso e lo sottolineo”.
All’eurodeputata olandese dei Democraten 66 (Renew) Raquel Garcia Hermida Van der Walle, che gli chiedeva se si impegnerà per applicare nella politica di coesione il meccanismo di condizionalità che protegge i fondi Ue dalle violazioni dello Stato di diritto, Fitto ha risposto ricordando di aver partecipato in “diverse occasioni al dialogo in Consiglio Affari Generali sullo stato di diritto. Potrà su documenti ufficiali andare a verificare qual è stata la posizione che io in rappresentanza del mio governo ho assunto in quella circostanza. Se poi, invece, la domanda precisa è, per essere chiari, qual è il mio pensiero sullo Stato di diritto, io le dico che l’articolo due del Trattato, che prevede che lo Stato di diritto è un valore fondante dell’Unione Europea, per quanto mi riguarda è un punto essenziale e fondamentale del mio impegno europeo”.
La candidatura in un Paese Ue diverso dal proprio è “una funzione prevista e non vedo alcun tipo di problema”, dice Fitto, rispondendo all’eurodeputato di Renew Sandro Gozi, eletto in Francia, che era stato attaccato a suo tempo da Giorgia Meloni per questa sua scelta. Fitto ha ricordato che quella polemica riguardava più “l’opportunità” di quella scelta, ma ha sottolineato più volte di non voler entrare in questioni di politica interna: “Se entrassi nel merito di una discussione politica di questo tipo, verrei meno ai miei doveri” di futuro commissario europeo, aggiunge. “Confermo che il mio impegno è quello di difendere gli interessi della Commissione Europea. Per me non è uno sforzo, ma dò per scontato che tutti i membri della Commissione”, quando entrano in carica, non rappresentino il proprio Paese, bensì l’Ue. “Lo Stato di diritto è un valore fondante dell’Ue ed è inimmaginabile non condividerlo”, conclude.