(Adnkronos) – Grazie alla compilazione di un semplice test online sul sito Derma-Point.it, 1 persona su 2 con significativi fattori di rischio per la cheratosi attinica ha ottenuto gratuitamente una diagnosi specialistica e un rapido accesso alle cure. A 3 anni dall’avvio, Derma-Point.it si afferma un punto di riferimento autorevole in Rete, grazie alla collaborazione editoriale di un board di circa 30 dermatologi, e una vera e propria esperienza digitale interattiva che incoraggia il paziente ad assumere un ruolo attivo nella gestione della sua salute. Nato per favorire la diagnosi precoce di alcune tra le più diffuse patologie cutanee come la psoriasi, la dermatite atopica e la cheratosi attinica, migliorare la collaborazione tra medico e paziente, a vantaggio del successo terapeutico e del benessere complessivo dell’assistito, il progetto digitale ha il patrocinio di Sidemast, Società italiana di dermatologia medica, chirurgica, estetica e di malattie sessualmente trasmesse, e delle associazioni di pazienti Anda (Associazione nazionale dermatite atopica) e Apiafco, con il supporto dell’azienda farmaceutica Almirall. Significativo, in termini di numeri e potenziale prognostico – si legge in una nota – il test di pre-screening per la cheratosi attinica ideato dagli esperti di Derma-Point.it e compilato ogni anno da oltre 10mila utenti.  

“Ringrazio Sidemast – afferma Grazia Minuto, Head of Derma Health Sales & Marketing di Almirall – per aver collaborato alla realizzazione e validazione scientifica di tale strumento digitale, che ha costituito il pilastro di un’importante campagna di sensibilizzazione supportata da Almirall. La campagna ha permesso a mille persone con significativi fattori di rischio per la cheratosi attinica di recarsi gratuitamente nei principali ospedali italiani per ottenere, nel 50% dei casi, un’effettiva diagnosi e un rapido accesso alle cure. Ricordiamo che la cheratosi attinica, dovuta a un eccesso di esposizione solare senza adeguata protezione, in alcuni casi può portare al tumore cutaneo”. 

Così, “dopo il successo ottenuto con la cheratosi attinica – aggiunge Laura Lertora, Customer Engagement Operations Lead di Almirall – gli esperti del portale stanno lavorando a uno strumento di pre-screening digitale per individuare il sommerso di pazienti potenzialmente affetti da dermatite atopica. Purtroppo, questa malattia ancora oggi viene diagnosticata – e quindi curata – con grande ritardo, causando ripercussioni sulla qualità di vita di chi ne soffre. La diagnosi precoce e l’eventuale accesso ai farmaci esistenti ed altri in arrivo potranno migliorare le condizioni di queste persone”. 

Altri strumenti digitali ideati da Derma-Point.it sono quelli di aiuto nella gestione quotidiana della cronicità. Ne è un esempio il test per il follow-up a distanza della psoriasi, che invita i pazienti a seguire l’andamento della loro condizione e le ripercussioni sulla qualità di vita, così da poterne discutere proficuamente con il medico. “Costruire relazioni di fiducia tra dermatologo e paziente è una delle chiavi del successo terapeutico, soprattutto quando parliamo di patologie croniche, curabili, ma non guaribili, come psoriasi e dermatite atopica – commenta Giuseppe Argenziano, presidente di Sidemast – Un rapporto basato su una comunicazione aperta e onesta incoraggia i pazienti a seguire i trattamenti prescritti e, se necessario, permette allo specialista di fare aggiustamenti nel piano di cura. Non a caso, pazienti soddisfatti dell’interazione col proprio medico tendono ad avere migliori risultati complessivi, perché sono più inclini ad impegnarsi attivamente nella gestione della loro salute”. 

Sempre nell’ottica della costruzione di relazioni di fiducia, su Derma-Point.it trovano spazio questionari di preparazione alla visita dermatologica, grazie ai quali il paziente può raccogliere dati per poter affrontare un dialogo più efficace con lo specialista; da parte sua, il medico può rispondere in modo più mirato alle domande valutando in anticipo le informazioni ricevute. “La durata delle visite è spesso troppo breve per poter discutere approfonditamente di tutte le necessità di un paziente – osserva Mario Picozza, consigliere e rapporti con la comunità scientifica di Anda – D’altro canto, il paziente non sempre ha la capacità di sottoporre tutti i suoi dubbi in modo chiaro. Ecco perché abbiamo contribuito alla realizzazione di un questionario che il paziente con dermatite atopica possa autosomministrarsi con cadenza periodica, scaricando poi il riepilogo delle risposte date per discuterne con il dermatologo. E’ anche questo un modo per rafforzare quell’alleanza terapeutica che si conferma fondamentale – conclude – per il benessere della persona”.