(Adnkronos) – Gli Hezbollah libanesi affermano di aver lanciato razzi contro due siti “nella periferia di Tel Aviv”. Un comunicato parla di una “raffica di razzi” contro “la base Glilot dell’Unità 8200 dell’intelligence militare”, dopo una rivendicazione analoga arrivata ieri sera. Il gruppo ha anche rivendicato il lancio di razzi contro un altro sito “alla periferia di Tel Aviv”.  

Gli Hezbollah libanesi rivendicano anche il lancio di razzi in direzione di una “base navale” nei pressi della città di Haifa, nel nord di Israele. Una dichiarazione del gruppo parla di una “raffica di razzi” contro “la base navale Stella Maris a nordovest di Haifa”. 

 

Le sirene dei raid aerei sono tornate a suonare a Tel Aviv per cinque razzi lanciati dal Libano in direzione del centro di Israele e altri 15 lanciati contro il nord di Israele e la zona settentrionale delle Alture del Golan. I militari israeliani con notizie diffuse via Telegram hanno precisato che la maggior parte dei razzi sono stati intercettati, mentre uno è caduto in campo aperto nel centro di Israele. Nel nord, “alcuni” sono stati intercettati, altri sono caduti in zone aperte. 

Nella notte sono risuonate le sirene anche ad Haifa, Acre e in altri territori israeliani limitrofi per avvisare i residenti di un possibile attacco dal Libano.  

 

La polizia israeliana ha invece arrestato sette persone residenti a Gerusalemme est con l’accusa di spionaggio a favore dell’Iran. A scriverlo è il ‘Jerusalem Post’, citando notizie diffuse questa mattina da altri media israeliani. I sette arresti, precisa, si aggiungono a quelli compiuti ieri. I sette, residenti di Gerusalemme est , sono sospettati di aver pianificato attentati in Israele tra cui l’assassinio di uno scienziato nucleare israeliano e di un sindaco nel centro di Israele. A scriverne è il Times of Israel. I sospetti hanno tutti un’età compresa tra i 19 e i 23 anni, secondo quanto dichiarato da funzionari della polizia e dello Shin Bet. Il leader del gruppo, un 23enne di nome Rami Alian, è stato reclutato da un agente iraniano. Nessuno dei sospetti aveva precedenti penali o relativi alla sicurezza. 

La cellula è stata attiva per circa due anni, rende ancora noto il giornale. Varie le missioni che le sono state affidate, per le quali le presunte spie sono state pagate migliaia di shekel. Tra queste un attentato: ad Alian sono stati forniti la foto e l’indirizzo dello scienziato nucleare da colpire in cambio del pagamento, in caso di successo, di 200mila Nis (circa 53mila dollari). Alian, secondo le autorità israeliane, avrebbe avviato i preparativi ma la cellula è stata arrestata prima che potesse entrare in azione. Secondo Channel 12 news, Alian ha dichiarato agli investigatori di agire consapevolmente a favore degli iraniani e di voler danneggiare la sicurezza nazionale, citando la guerra a Gaza. 

 

intanto il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, è arrivato in Israele. Lo riferisce l’agenzia Afp. Il Dipartimento di Stato ha confermato una missione in Medio Oriente fino al 25 ottobre e, secondo le notizie diffuse ieri dai media israeliani, oggi Blinken dovrebbe vedere sia il premier israeliano Benjamin Netanyahu che il presidente Isaac Herzog. 

 

Il bilancio del raid israeliano contro una zona vicina all’ospedale Hariri a Jnah, periferia di Beirut, è nel frattempo salito a 13 morti, tra loro un bambino, e 57 feriti, sette dei quali versano in condizioni critiche. Ad annunciarlo è stato il ministero della Salute libanese, precisando che nell’ospedale sono stati constatati “danni importanti”. 

 

Le Forze di difesa israeliane hanno chiesto ai residenti di Beit Lahiya di evacuare una zona della città settentrionale della Striscia di Gaza. A riferirne è Ha’aretz, che pubblica la foto di un volantino dell’esercito israeliano contenente l’avviso. Anche la Cnn riferisce dei volantini lanciati sul quartiere di Mashrou e di annunci dell’esercito.