(Adnkronos) – Nonostante l’avvertimento degli Usa, Israele ha confermato di aver effettuato un attacco aereo nel sobborgo di Dahiyeh, nel sud di Beirut, dopo diversi giorni senza attacchi contro la capitale libanese, in seguito alla richiesta del presidente degli Stati Uniti Joe Biden. In una dichiarazione, le Idf affermano che i caccia dell’aeronautica militare israeliana, guidati da agenti dei servizi segreti, hanno colpito un deposito sotterraneo di armi di Hezbollah a Dahiyeh. 

 

Israele ha sferrato anche una decina di raid aerei contro la città meridionale libanese di Nabatiyeh. A riferirlo all’Afp è stata la governatrice della regione, Howaida Turk, parlando di ‘un anello di fuoco’ attorno alla città teatro di scontri aperti tra Israele e Hezbollah. “Ci sono stati 11 raid principalmente su Nabatiyeh ma anche sui dintorni”, ha dichiarato parlando di “vittime”, ma di un bilancio ancora da definire. 

Tra le vittime dei raid c’è il sindaco di Nabatiyeh. “Il sindaco di Nabatiyeh, tra gli altri… è stato martirizzato. È un massacro”, ha dichiarato all’AFP il governatore della città, Howaida Turk, aggiungendo che il sindaco si trovava nell’edificio. 

 

Dal canto suo Hezbollah ha reso noto di aver effettuato quattro attacchi missilistici durante la notte sulla “città occupata di Safed”, nel nord di Israele e sulle aree di Dalton, Dishon e Yiftah. In un post sui social, il gruppo libanese ha affermato che un “grande bombardamento di razzi” è stato lanciato su Safed, e che sono stati lanciati razzi anche contro le posizioni di artiglieria israeliane in due delle altre tre aree nel nord che sono state prese di mira. 

L’esercito israeliano ha riferito in precedenza che “circa 50 lanci” sono stati rilevati mentre attraversavano il Libano verso il nord di Israele nelle prime ore di stamattina. “Alcuni” dei lanci sono stati intercettati dai sistemi di difesa aerea israeliani mentre “sono stati rilevati incidenti nella regione”, ha detto l’esercito, che non ha precisato s ci sono vittime o danni alle infrastrutture. 

 

Il responsabile delle operazioni con i droni di Hamas nella Striscia di Gaza settentrionale è stato ucciso in un raid aero. Lo ha riferito l’Idf, identificando come Mahmoud al-Mabhouh il responsabile degli attacchi con velivoli senza pilota contro Israele e le truppe israeliane a Gaza. 

 

Un aereo Il-76 del ministero delle Emergenze in Russia ha consegnato nel frattempo aiuti umanitari destinati ai civili della Striscia di Gaza, ha reso noto il ministero. E’ la 31esima consegna di aiuti russi nella regione dall’inizio della guerra per un totale di 800 tonnellate di materiale. Il personale russo, riferisce oggi l’agenzia Tass, ha consegnato 30 tonnellate di aiuti, fra cui alimenti, tende e sacchi a pelo, alla Mezzaluna rossa egiziana. 

 

Le autorità israeliane hanno arrestato un israeliano con l’accusa di aver svolto missioni per l’intelligence iraniana, tra cui graffiti, distribuzione di volantini e raccolta di informazioni su obiettivi israeliani. Lo ha reso noto la polizia israeliana, secondo cui Vladimir Varkhovsky, 35 anni, avrebbe accettato di assassinare uno scienziato israeliano per 100.000 dollari e si sarebbe procurato un’arma per portare a termine il complotto. 

Lo Shin Bet ha affermato che la comunicazione con i suoi responsabili è avvenuta in inglese. Si prevede che comparirà oggi nel tribunale distrettuale di Lod per un’udienza di custodia cautelare. 

 

Se entro un mese, quindi dopo le elezioni presidenziali in America, Israele non faciliterà l’assistenza umanitaria a Gaza, potrebbe scattare l’embargo sui trasferimenti di armi per la violazione delle norme Usa sull’assistenza militare ai Paesi stranieri, hanno scritto il segretario di Stato, Antony Blinken, e il segretario della Difesa, Lloyd Austin, in una lettera indirizzata domenica scorsa ai ministri israeliani Yoav Gallant e Ron Dermer. Gli Stati Uniti hanno anche “detto chiaramente a Israele che ci opponiamo alla campagna di bombardamenti che ha lanciato nelle recenti settimane a Beirut. Stiamo vedendo negli ultimi giorni una diminuzione dei raid, e continueremo a seguire con molta attenzione”, ha continuato il portavoce del dipartimento di Stato Usa, spiegando che Washington “nutre preoccupazioni per la natura di questa campagna”, in particolare per il “numero di civili” coinvolti.