(Adnkronos) – Diversi nuovi raid di Israele su Libano. L’Idf ha confermato di aver effettuato un attacco aereo nel sobborgo di Dahiyeh, nel sud di Beirut, dopo diversi giorni senza attacchi contro la capitale libanese nonostante l’avvertimento degli Usa. Israele ha sferrato anche una decina di raid aerei contro la città meridionale libanese di Nabatiyeh.
In una dichiarazione, le Idf affermano che i caccia dell’aeronautica militare israeliana, guidati da agenti dei servizi segreti, hanno colpito un deposito sotterraneo di armi di Hezbollah a Dahiyeh.
La governatrice della regione, Howaida Turk, ha parlato con l’Afp di ‘un anello di fuoco’ attorno a Nabatiyeh. “Ci sono stati 11 raid principalmente su Nabatiyeh ma anche sui dintorni”, ha dichiarato. Colpiti la sede del comune della città e altri uffici comunali.
Sono almeno 5 le vittime dei raid, secondo il ministero della Salute libanese e riportato dall’agenzia Nna, tra cui il sindaco di Nabatiyeh, Ahmad Kahil. “Il sindaco di Nabatiyeh, tra gli altri… è stato martirizzato. È un massacro”, ha dichiarato all’AFP il governatore della città, Howaida Turk, aggiungendo che il sindaco si trovava nell’edificio.
Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno ”colpito decine di obiettivi di Hezbollah” a Nabatiyeh, nel sud del Libano, tra cui ”depositi di armi e centri di comando collocati vicino a siti civili”. In una nota diffusa dall’esercito israeliano e rilanciata dal Times of Israel si legge che ”l’Idf ha colpito decine di obbiettivi terroristici di Hezbollah nella zona di Nabatiyeh e a smantellato strutture sotterranee usate dalle forze Radwan di Hezbollah nel sud del Libano”.
Dal canto suo Hezbollah ha reso noto di aver effettuato quattro attacchi missilistici durante la notte sulla “città occupata di Safed”, nel nord di Israele e sulle aree di Dalton, Dishon e Yiftah. In un post sui social, il gruppo libanese ha affermato che un “grande bombardamento di razzi” è stato lanciato su Safed, e che sono stati lanciati razzi anche contro le posizioni di artiglieria israeliane in due delle altre tre aree nel nord che sono state prese di mira.
L’esercito israeliano ha riferito in precedenza che “circa 50 lanci” sono stati rilevati mentre attraversavano il Libano verso il nord di Israele nelle prime ore di stamattina. “Alcuni” dei lanci sono stati intercettati dai sistemi di difesa aerea israeliani mentre “sono stati rilevati incidenti nella regione”, ha detto l’esercito, che non ha precisato s ci sono vittime o danni alle infrastrutture.
Il responsabile delle operazioni con i droni di Hamas nella Striscia di Gaza settentrionale è stato ucciso in un raid aero. Lo ha riferito l’Idf, identificando come Mahmoud al-Mabhouh il responsabile degli attacchi con velivoli senza pilota contro Israele e le truppe israeliane a Gaza.
Un aereo Il-76 del ministero delle Emergenze in Russia ha consegnato nel frattempo aiuti umanitari destinati ai civili della Striscia di Gaza, ha reso noto il ministero. E’ la 31esima consegna di aiuti russi nella regione dall’inizio della guerra per un totale di 800 tonnellate di materiale. Il personale russo, riferisce oggi l’agenzia Tass, ha consegnato 30 tonnellate di aiuti, fra cui alimenti, tende e sacchi a pelo, alla Mezzaluna rossa egiziana.
Le autorità israeliane hanno arrestato un israeliano con l’accusa di aver svolto missioni per l’intelligence iraniana, tra cui graffiti, distribuzione di volantini e raccolta di informazioni su obiettivi israeliani. Lo ha reso noto la polizia israeliana, secondo cui Vladimir Varkhovsky, 35 anni, avrebbe accettato di assassinare uno scienziato israeliano per 100.000 dollari e si sarebbe procurato un’arma per portare a termine il complotto.
Lo Shin Bet ha affermato che la comunicazione con i suoi responsabili è avvenuta in inglese. Si prevede che comparirà oggi nel tribunale distrettuale di Lod per un’udienza di custodia cautelare.
L’Iran deve impedire il passaggio attraverso lo Stretto di Hormuz, nel Golfo, alle navi europee in risposta alle sanzioni che l’Ue ha imposto a Iran Air, la compagnia di bandiera nazionale. Lo chiede il giornale iraniano Kayhan, diretto da Hossein Shariatmadari e vicino agli ultraconservatori, in un articolo intitolato ‘L’Europa chiude i cieli ai voli iraniani, bloccate il mare alle navi europee’.
“L’Europa ha scelto la via dello scontro invece dell’interazione con l’Iran, avviando un nuovo round di sanzioni con il falso pretesto che l’Iran ha inviato missili alla Russia. Ora l’Europa deve aspettarsi di pagare il costo della sua decisione”, si legge nell’articolo in cui si fa riferimento alle sanzioni decise dal Consiglio Ue per le forniture militari della Repubblica islamica a Mosca per la guerra in Ucraina. “Oggi l’Iran ha sicuramente capacità di fare pressione sull’Europa”, insiste sul giornale, sostenendo che impedire alle navi europee di raggiungere le loro destinazioni nel Golfo sarà più costoso per l’Ue delle sanzioni per l’Iran.
Ieri Iran Air, che era l’unico vettore della Repubblica islamica che ancora volava in Europa, ha annunciato l’interruzione di tutti i suoi collegamenti aerei, spiegando di voler “evitare ai passeggeri le conseguenze del mancato rilascio del permesso di atterraggio negli aeroporti dei Paesi europei”. Oltre Iran Air, le sanzioni hanno preso di mira Mahan Air e Saha Airlines.
E’ pronto il piano di risposta israeliano all’Iran per il massiccio attacco missilistico del primo ottobre secondo una fonte al corrente della questione alla Cnn, senza fornire ulteriori informazioni.
Secondo quanto riferito ieri dal Washington Post, citando fonti dell’amministrazione americana, Benjamin Netanyahu avrebbe assicurato a Joe Biden che non attaccherà i siti nucleari o petroliferi della Repubblica islamica. Per il Wall Street Journal, la ‘promessa’ sarebbe arrivata nella telefonata di mercoledì scorso tra Biden e Netanyahu e nei contatti di questi giorni tra il segretario alla Difesa americano, Lloyd Austin, e il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant.
L’ufficio del premier israeliano, tuttavia, ha precisato che le decisioni in merito alla rappresaglia saranno prese “sulla base dell’interesse nazionale di Israele”.
E’ “improbabile” che la rappresaglia israeliana prenda di mira gli impianti nucleari dell’Iran, ma se questo dovesse accadere “i danni saranno ridotti al minimo”. Lo ha dichiarato il portavoce dell’Organizzazione per l’energia atomica della Repubblica islamica, Behrouz Kamalvandi, in un’intervista a NourNews.
Il portavoce, riferendosi sempre all’annunciata risposta israeliana per l’attacco del primo ottobre, ha sottolineato che l’Iran prende “sul serio le minacce” e ha studiato piani per fare in modo che eventuali attacchi non abbiano conseguenze sul programma nucleare. E “anche se si verificassero danni, il Paese può rapidamente porvi rimedio” grazie alle conoscenze dei propri scienziati, ha assicurato Kamalvandi, secondo cui l’Occidente sa che ormai non è più possibile “far tornare indietro” l’Iran in campo nucleare, “nemmeno con un attacco”.