(Adnkronos) – “Con profonda preoccupazione notiamo una mancanza di completezza nell’affrontare la complessità e l’importanza della guardia medica nell’assistenza sanitaria pubblica. Il servizio di guardia medica è stato istituito per interventi non differibili che non richiedono un intervento immediato di emergenza-urgenza e nel tempo è diventato un punto di riferimento indispensabile e strategico per l’intera collettività”. Così, il responsabile nazionale del Sindacato nazionale autonomo dei medici italiani (Snami) Continuità assistenziale, Giancarmelo La Manna, risponde – in una nota – al servizio televisivo di ‘Furoi dal coro’’, su Rete 4, sulle presunte carenze della continuità assistenziale.
“L’invecchiamento della popolazione e l’aumento delle patologie croniche – aggiunge Federico Di Renzo, responsabile nazionale Snami medici in formazione e specializzazione – si contrappongono a una riduzione delle risorse destinate alle strutture ospedaliere e ai pronto soccorso, senza un potenziamento delle risorse territoriali, come il servizio di guardia medica, che hanno subito ulteriori tagli e chiusure. Questa situazione ha comportato una carenza di camici bianchi nei presidi territoriali e, in particolare, nel servizio di guardia medica, causando un impoverimento organizzativo e dell’offerta sanitaria, vedi visite domiciliari”.
Nella trasmissione, “la citazione della sentenza della Cassazione che condanna un sanitario in servizio nella continuità assistenziale – spiega La Manna – si riferisce a un caso particolare e straordinario che non raffigura la regolarità dell’attività del servizio. Si tende quindi a rappresentare un tentativo di discredito nei confronti dei numerosi colleghi che svolgono regolarmente un prezioso servizio. In buona sostanza – conclude – si cerca un ago nel pagliaio per esigenze televisive e, di fatto, si coinvolge una intera categoria”.